San Valentino
In occasione di San Valentino vogliamo parlarvi degli amori di un uomo speciale… Il bonario «Canapone» – così chiamato dal popolo toscano per i suoi capelli color biondo paglia –, che governò ininterrottamente dal 1824 al 1859, ebbe in vita due grandi amori: Maria Anna Carolina, Principessa di Sassonia e
La sala dei fantasmi
#magmacommunity La Sala dei Fantasmi La sala polivalente evoca la nascita della comunità di Follonica che viene rappresentata attraverso una multi proiezione di video e immagini: citazioni di romanzi, versi poetici, e brani di storici viaggiatori. Le immagini sono tratte da archivi pubblici e privati, dal cinema e da filmati
Museo e Rifugi Smi
#industrialheritage Museo e Rifugi Smi Il Museo si trova a Campo Tizzoro, sulla montagna pistoiese, ed un tempo faceva parte degli stabilimenti industriali della S.M.I, la Società Metallurgica Italiana, una delle più importanti industrie belliche italiane del Novecento. La famiglia palermitana Orlando, già proprietaria di una serie di officine metalmeccaniche,
La casa con torretta
#magmacommunity Casa con torretta Costruito fra il 1618 e il 1638, questo edificio era composto da una ferriera bergamasca e un distendino azionati dalle acque della gora. Quando nel 1817 furono consegnate alla Regia mista, si trovavano in completa rovina. Una squadra nutrita di muratori lavorò intensamente sulla “ferriera diroccata”
I Forni etruschi alla Pam di Follonica
#industrialheritage Sicuramente vi sarete chiesti molte volte “cos’è quella strana piramide in vetro in via Caduti del Lavoro, proprio davanti al centro commerciale di Follonica, a cosa serve?” La piramide protegge un contesto archeologico di grande importanza: un’area produttiva databile tra la fine del VI secolo e gli inizi del
Follonica e la malaria
#magmacommunity Fino alla seconda metà del 1800, il destino demografico della Maremma è stato condizionato dalla malaria, malattia endemica di queste terre paludose. Così il granduca Leopoldo II di Lorena descrive l’esodo e i pericoli che sprigionavano dal “padule nemico” a ghermire i pochi rimasti, nell’estate 1838: “Verso San Giovanni