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➡ Pietro Annigoni, “il pittore delle regine”.
Nasce a Milano nel 1910 e nel ‘25, per motivi di lavoro del padre, la famiglia si trasferisce a Firenze. A soli vent’anni espone la sua prima mostra personale, con grande successo di pubblico. Nel 1947 firma insieme ad altri artisti il Manifesto dei “Pittori Moderni della Realtà”; il suo stile personale evidenzia l’influenza del Rinascimento italiano e del Realismo, in diretto contrasto con gli stili ritrattistici propri del Modernismo e del Postmodernismo in auge negli anni della sua attività .
Solitario ed anticonformista, Annigoni rimarrà fedele al Realismo fino alla morte. Al centro di divergenti opinioni da parte dei critici, non verrà mai meno al suo stile personalissimo e, se vogliamo, anacronistico. Bernard Berenson, grande conoscitore dell’arte fiorentina Rinascimentale, lo definirà uno dei più grandi pittori in assoluto. Grande viaggiatore, Annigoni coltiverà sempre la sua abilità tecnica grazie ad un attento lavoro “sul campo”, seguendo la tradizione macchiaiola, regalandoci paesaggi e scorci di moltissime zone del mondo. È nel 1949 che si afferma con decisione a livello internazionale come famoso ritrattista, e dopo aver realizzato numerosi ritratti di esponenti della famiglia Reale, culminerà questo percorso nel 1955 con il ritratto della stessa regina Elisabetta II. Riceverà grande notorietà da questo lavoro, e verrà cercato anche da altri personaggi celebri.
Nei suoi ritratti cogliamo echi di passate epoche artistiche che grazie a lui rivivono in epoca moderna, in un momento storico di fragilità e grandi cambiamenti. Muore nel 1988 nella sua casa di Firenze, dopo che la sua bottega era diventata una vera e propria scuola di stampo rinascimentale, aperta a tutti e frequentata da moltissimi artisti.