Sala Tirreno – Via Bicocchi, 53/a
Venerdi’ 20 ottobre ore 16.30 – 19.00
Sabato 21 ottobre ore 9.30 – 13.00 | ore 14.30 – 18.30
Info: Magma – tel. 0566.59004 | 0566.59243
info@magmafollonica.it
Gli incontri della FabbricaStorie al Magma Follonica“La FabbricaStorie” è il titolo della due giorni di incontri che si sono tenuti a Follonica, in un momento di profonde trasformazioni del tessuto economico e sociale del nostro paese raccontando i temi della memoria e del racconto del mondo del lavoro e dei lavoratori. La FabbricaStorie, progetto per la valorizzazione del patrimonio archivistico della Soprintendenza della Regione Toscana, si è articolata in due giorni, venerdì 20 e sabato 21 ottobre, condividendo tante diverse testimonianze: dalla questione ambientale a quella sociale, dalla scrittura collettiva alla memoria archivistica, dalla multimedialità alla video-documentazione, collegando insieme tante voci che arrivano da diverse esperienze nazionali.
Venerdì 20 ottobre
Il primo giorno è stato dedicato ai partner museali della “rete del ferro” del Magma Follonica che hanno raccontato ognuno il proprio modo di affrontare, condividere e rendere fruibili i contenuti della memoria dei luoghi e degli spazi museali. Ad esporre le proprie presentazioni Silvia Guideri e Debora Brocchini per la Società Parchi Val di Cornia, Manuela Geri per l’Ecomuseo della Montagna Pistoiese, Barbara d’Attoma e Massimo Galeri per il Sistema museale della Valtrompia e della comunità montana e Gerhard Sperl per il Radwerk IV. In apertura i saluti istituzionali dell’Assessora Barbara Catalani, Monica Barni Vice-Presidente Assessore Regione Toscana, Renato del Fiol della Soprintendenza della Regione Toscana e Giuliana Biagioni dell’Irta Leonardo di Pisa.
Sabato 21 ottobre
Sabato 21 ottobre la FabbricaStorie ha continuato il proprio racconto a partire dalla mattina, dalle 9.30 alle 13, con una riflessione intrecciata su quattro grandi siti siderurgici italiani (Piombino, Terni, Taranto, Napoli-Bagnoli) che sono stati chiusi o hanno attraversato un momento di crisi profonda e sul loro rapporto di incontro/scontro ambientale e sociale con il territorio circostante. Rossano Pazzagli (Università del Molise) ha presentato il caso di Piombino con “I fumi e la campagna: relazioni materiali e simboliche tra l’industria e l’ambiente rurale. Il caso di Piombino”, Augusto Ciuffetti (Università delle Marche) il caso della città di Terni con “Dalla protoindustria all’industrializzazione: territori, risorse, ambiente. Il caso di Terni”. Salvatore Romeo (ricercatore Taranto) ha approfondito il caso di Taranto con “Ilva e Taranto: modificazioni ambientali e danni sanitari” mentre Augusto Vitale(Università di Napoli Federico II) ha portato il caso di Bagnoli con “La deindustrializzazione insostenibile: l’area ex Ilva di Bagnoli nel suo contesto fisico, storico e sociale”.
Il pomeriggio di sabato 21 ottobre, dalle 14.30 alle 18.30, sono continuate le testimonianze approfondendo in particolare le possibilità di condivisione della memoria produttiva delle fabbriche e dei luoghi di lavoro attraverso i processi di partecipazione popolare dal basso, come strumento di analisi e raccolta delle memorie. Agli incontri del pomeriggio sono stati presenti ospiti con esperienze diverse a partire da Renato Del Fiol della Soprintendenza Archivistica Firenze che ha presentato le memorie archivistiche della siderurgia toscana con “Memorie dal sottosuolo: gli archivi delle miniere e della siderurgia in Toscana” per poi passare a tre particolari esperienze che hanno riunito il collettivo Wu Ming, il Centro di documentazione Maria Baccante, ZaLab associazione di produzione e distribuzione di documentario sociale e gli Archivi della Resistenza di Carrara.
Per il collettivo di scrittori Wu Ming, provenienti dalla sezione bolognese del Luther Blissett Project (1994-1999), divenuto celebre con il romanzo Q e attivo sulla scena culturale nazionale dal 2000, è intervenuto al Magma Wu Ming 2. Wu Ming fa parte di un collettivo di collettivi, la Wu Ming Foundation, che comprende diversi progetti: dal blog Giap, al Wu Ming Lab, alla punk rock band Wu Ming Contingent. Al Magma Follonica Wu Ming 2 ha presentato quattro laboratori di scrittura collettiva condotti negli ultimi anni usando come materiali di partenza i documenti d’archivio con l’intervento “Raccontare l’archivio. Esperienze di scrittura collettiva a partire da documenti e faldoni“.
Gli Archivi della Resistenza – Circolo Edoardo Bassignani dal 2004 lavorano alla ricostruzione storica delle pagine più significative della Lotta di Liberazione nelle province di Massa Carrara e La Spezia, in quella zona che durante il periodo bellico veniva identificata come Linea Gotica Occidentale. L’associazione, che oltre ad essere un gruppo di ricerca è anche un collettivo militante, negli anni ha sviluppato una metodologia che mira a coniugare la storia orale “classica” con l’uso della telecamera e la videodocumentazione sociale. Il titolo dell’intervento presentato da Alessio Giannanti e Simona Mussini è Archivi della Resistenza : dalla lotta di Liberazione alle memorie del lavoro e migranti. Cronistoria, questioni e metodologie di un archivio del presente”.
Sara Zavarise ha portato l’intervento “Il video partecipativo” l’esperienza di ZaLab, associazione per la produzione e distribuzione di documentari sociali e progetti culturali, collettivo di cinque filmmakers e operatori sociali. I laboratori di ZaLab si rivolgono a chi vive al margine e normalmente non si esprime con il video e a chi avvicinandosi a questo linguaggio può diventare autore di racconti inediti sulla realtà. ZaLab ha così realizzato laboratori di video partecipativo nel deserto tunisino, in un villaggio palestinese della West Bank, nei quartieri periferici di Barcellona, con richiedenti asilo a Bologna e Roma, con giovani di seconda generazione a Padova, con migranti italiani in Australia. Dal 2006 ad oggi ZaLab ha prodotto e distribuito in sala e televisione film documentari pluripremiati a livello internazionale.
Il Centro di Documentazione territoriale Maria Baccante si pone come luogo di conservazione e documentazione del quartiere Pigneto Prenestino di Roma, a partire dal suo cuore: l’archivio del Personale della Viscosa, straordinaria raccolta di documenti dell’ex stabilimento chimico-tessile attivo tra gli anni ’20 e gli anni ’50, poi abbandonato. Il ritrovamento di queste carte coincide con la scoperta da parte degli abitanti del quartiere – negli anni Novanta – che l’area della fabbrica, un’area sostanzialmente verde, è mira di una grande speculazione edilizia. La sua difesa porta all’occupazione di alcuni edifici e alla nascita del centro sociale occupato Ex Snia. A più ondate, gli occupanti riescono a portare al Centro sociale il nucleo principale dell’archivio della Viscosa. L’intervento presentato al Magma ha raccontato proprio la nascita di questo archivio autogestito nato letteralmente dal basso: “Gestione collettiva e Fruizione diffusa: l’archivio della Cisa Viscosa di Roma. Storia di un ritrovamento che ha mantenuto vive le carte”.