🏛️ #pinacotecaditutti
➡ Piero Nincheri, Senza Titolo
“Il mio lavoro è il risultato di quello che si svolge intorno a me e mi circonda; di chi amo e mi interessa e mi preoccupa e penso”
(Piero Nincheri)
Piero Nincheri (1940-1999) ha svolto la sua attività di pittore a Sesto Fiorentino.
Dopo gli anni di studio nell’Istituto d’Arte di Porta Romana e le prime esperienze nell’atelier del maestro Ferdinando Farulli, rientra nella sua città natale, Sesto Fiorentino, dove ha lavorato fino al giorno della morte.
La pittura di Piero Nincheri, dopo il periodo della ricerca giovanile segnato dagli esempi di Farulli e di Guttuso e le prove espressioniste alla Bacon, si è subito indirizzata verso una rappresentazione naturalistica della figura.
Lo studio sul modello e la familiarità dell’artista con la fotografia, da lui praticata sin da giovanissimo, lo hanno aiutato nella definizione dei soggetti e nella loro composizione. Difatti, Nincheri è stato anche fotografo di moltissime opere e non solo, alla ricerca di particolari e dettagli che avrebbe poi potuto rielaborare nelle sue opere. La pittura, la fotografia, l’arte incisoria e l’uso della tecnica dell’acquaforte: un connubio di strumenti con i quali l’artista ha espresso la sua anima, rivelando un’identità sfaccettata, profonda e sensibile.
Nelle sue opere prevale la figura umana, adolescente, circondata da allusioni letterarie e riferimenti simbolici. La figura umana sempre protagonista nella sua giovane essenza, viene rappresentata in una beltà non ancora fiorita ma già presente. Se in un primo periodo il tema più ricorrente era la dicotomia tra Eros e Thanatos, negli anni si sono aggiunti anche rimandi alla letteratura, alla musica e al cinema, dall’autore molto amati, fino a giungere al vero obiettivo della sua essenza: la ricerca, disinteressata alla fama, verso la conoscenza dell’Io. Nincheri ha rappresentato la sua Realtà, nelle sue tele, attraverso il filtro dei propri sogni.