Ivano Tognarini
Allievo di Ernesto Ragionieri all’università di Firenze, Ivano Tognarini ha caratterizzato la sua attività scientifica attorno allo studio di tre temi: i territori locali nei momenti di svolta nella storia nazionale sia in età moderna sia in età contemporanea, l’antifascismo e la Resistenza, il patrimonio dell’industria soprattutto in Toscana.
Straordinario animatore culturale, fu fondatore della rivista «Ricerche storiche» di cui è stato fino alla morte direttore; fu membro della Deputazione Toscana di Storia Patria di Firenze e dal 2000 eletto presidente dell’Istituto Storico della Resistenza in Toscana. Docente di storia moderna presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Siena, ha anche insegnato Storia della siderurgia e dell’archeologia industriale, tema che gli è rimasto fino all’ultimo particolarmente caro.
È stato tra i fondatori deIl’Associazione Italiana Patrimonio Archeologico Industriale, di cui fu vicepresidente per oltre un decennio e in seguito coordinatore della sezione regionale dell’associazione. Fu per molti anni il referente per l’Italia dell’International Commitee for the Conservation of the Industrial Heritage.
Nel settore dell’archeologia industriale sono fondamentali i suoi contributi sulla siderurgia toscana, in particolare nel periodo lorenese e sulle miniere. Sostenne, con l’esempio toscano, che la nascita del sistema di fabbrica vada individuata già nell’età moderna e che permanenze e modernizzazioni convivano e segnino gli stessi caratteri della modernità.
Intensa fu anche la sua attività per la tutela e la valorizzazione del patrimonio della produzione. Molti dei contributi di Ivano Tognarini sono stati pubblicati nella rivista «Ricerche Storiche». Questa rivista si è sempre occupata di Archeologia industriale e delle tematiche storiche, economiche e sociali relative alla storia della siderurgia, dal Medioevo all’Età moderna e contemporanea. Tra le prime in Italia ad occuparsi di questo campo di studi, la rivista ha favorito e sostenuto iniziative culturali, conferenze, mostre, pubblicazioni, che hanno contribuito allo sviluppo dell’archeologia industriale in ambito metodologico, e al recupero e alla conoscenza del patrimonio culturale in questo ambito.
Nei suoi lavori Tognarini ha sempre sostenuto l’importanza della valorizzazione delle fonti scritte, dei documenti, quali strumenti imprescindibili per la conoscenza del passato, ma anche strumenti interpretativi, utili per una nuova progettualità nei processi di dismissione e riconversione delle aree industriali. Il forte e costante interesse della rivista nei confronti dell’archeologia industriale ha prodotto numeri specifici dedicati a queste tematiche.
Con le sue ricerche, i suoi scritti, i suoi interventi, i convegni promossi e coordinati scientificamente, la sua attività come membro delle principali associazioni per la salvaguardia e lo studio del patrimonio industriale in Italia e all’estero, Ivano Tognarini ha sicuramente contribuito alla nascita ed allo sviluppo, soprattutto in area toscana, di una cultura dedicata allo studio del processo industriale, sollecitando l’attenzione per questi temi anche delle istituzioni. Il suo impegno in questo ambito ha contribuito alla realizzazione di progetti museali e dei parchi archeo-minerari del piombinese e dell’elbano, delle colline metallifere, dell’Amiata e del Valdarno.
Si può iscrivere in questo forte impegno anche il tentativo purtroppo sconfitto di salvare dalla demolizione l’Altoforno n.°3 delle Acciaierie di Piombino (1991-93) e la valorizzazione dell’Altoforno n.°1. In questo contesto, è opportuno ricordare che Ivano Tognarini, insieme ad Angela Quattrucci e Claudio Saragosa, si è operato per la realizzazione del primo nucleo del Museo del Ferro di Follonica, e del relativo catalogo Modelli e ornamenti. Siderurgia e decoro urbano a Follonica (1995).
A Ivano Tognarini è intitolato il Centro Documentazione all’interno del Museo delle Arti in Ghisa della Maremma.